Posto sulla piazza principale del centro storico, nelle immediate vicinanze del Duomo e del complesso monumentale del S. Agostino, il Palazzo Moroni, con la sua caratteristica doppia scala esterna e l'austerità delle decorazioni classiche delle finestre, di fattura ottocentesca, è uno degli edifici storicamente più rilevanti della città per le funzioni pubbliche cui esso è sempre stato destinato.
Il Palazzo deriva dall'unione di due preesistenti edifici: nel XVII sec. la
Comunità di Pietrasanta decise di acquistare una casa dei Padri Agostiniani
confinante con l'abitazione del notaio Morrone Morroni, lasciata in eredità
alla comunità stessa (di questo lascito è testimonianza una
lapide posta su un lato dell'edificio) e questo al fine di dare una più
adeguata sistemazione alla Cancelleria comunitativa e al Monte Pio e fornire
una dimora più comoda al Cancelliere. Modificazioni furono poi apportate
nel corso dell'800 e nella prima parte del '900.
Gli interni presentano elementi architettonicamente interessanti, quali le
volte a crociera del piano terra, i pavimenti che ornano alcune sale al primo
piano, il grande salone che si estende per tutta la larghezza dell'edificio
al secondo piano e che riceve luce da una lanterna posta sulla copertura.
Oltre che sede della Cancelleria e, quindi, anche dell'archivio in cui erano
conservati gli atti di tutte le istituzioni operanti sull'intero territorio
del Capitanato o Vicariato di Pietrasanta, l’edificio divenne poi sede del
Municipio e tale rimase fino all'ultimo conflitto mondiale.
Utilizzato successivamente per gli uffici di vari enti e associazioni, per la Biblioteca comunale e l ’Archivio
Storico Comunale, il palazzo oggi è sede del Museo
Archeologico Versiliese "Bruno Antonucci".