Il complesso costituito dalla chiesa di S.Agostino e dall'attiguo ex-convento
col caratteristico chiostro costituisce, insieme agli altri monumenti che si
affacciano sulla Piazza del Duomo di Pietrasanta, un polo di grande interesse storico-artistico.
La chiesa fu edificata a partire dal sec. XIV dai frati agostiniani, già
presenti in romitori della Versilia, che successivamente (sec.XVI) costruirono
l'attiguo convento.
Il campanile è del 1780.
Elevata sopra una breve scalinata di marmo, la sobria facciata, anch'essa in
marmo, è caratterizzata da tre grandi archi a fondo cieco, sormontati
da un ordine di eleganti archetti gotici dalle esili colonnette.
A navata unica, con soffitto a capriate, la chiesa ha un pavimento disposto
su tre livelli, a seguire il declivio della collina ai cui piedi sorge l'edificio,
e costellato di numerose lapidi sepolcrali di antiche famiglie nobili di Pietrasanta
e di Lucca.
I nove altari, tranne il primo a sinistra, sono tutti ornati di dipinti.
Particolarmente rilevante il primo altare a destra risalente al XV sec. e detto della Natività dal soggetto del quadro trafugato nel 1921 attribuito a Zacchìa il Vecchio,
pittore lucchese del XVI sec., cui è dovuta la lunetta raffigurante la
Deposizione dalla Croce posta nella parte superiore dell'altare; gli altri altari
presentano, in senso orario, questi dipinti: Immacolata Concezione (sec. XVII,
Astolfo Petrazzi), Madonna del Rosario (sec.XVII, Astolfo Petrazzi), Incoronazione
della Vergine (1764, di JeanImbert), Annunciazione (sec. XVII, attribuito a
Matteo Boselli), Gloria di angeli che sorreggono un'immagine della Vergine (1791,
autore ignoto), Madonna con Bambino; S.Anna e altri Santi (sec. XVII,Tommaso
Tommasi), Crocifissione (1650 ca., di Francesco Curradi); un altro dipinto,
posto nell'abside e raffigurante l'Annunciazione,è opera di Jean Imbert
(1763).
Oltre a questi dipinti, sono presenti affreschi databili al XIV-XV secolo e
decori murali settecenteschi, che erano stati coperti da scialbatura e sono
stati riportati alla luce con i restauri. Nell'abside è un pregevole
coro ligneo, recentemente restaurato.
A fianco della chiesa, il chiostro è circondato da un peristilio di colonne
di marmo e un tempo era interamente decorato da lunette affrescate raffiguranti
episodi della vita di S. Agostino, illustrati da brevi scritte in latino poste
sotto ai dipinti, ciascuna intramezzata da un piccolo stemma. Di tali affreschi
sono oggi visibili le sette lunette di un lato e una lunetta sul lato attiguo,
nella quale è inserita una finestra della Sagrestia.
L'autore è il pittore senese Astolfo Petrazzi (sec. XVII).
A seguito delle soppressioni napoleoniche degli ordini monastici, l'intero complesso
divenne proprietà comunale. Dopo la Restaurazione, come ricorda una lapide
posta sopra l'ingresso del chiostro, il convento ospitò la scuola tenuta
dagli Scolopi e successivamente ha continuato ad essere utilizzato come edificio
scolastico. La chiesa, dopo l'allontanamento degli agostiniani, continuò
ad essere offiziata per qualche tempo a cura della Confraternita del SS. Sacramento.
Nel corso di questo secolo tanto la chiesa che il convento hanno subito un notevolissimo degrado. L'opera di restauro, iniziata sul finire degli anni '70, ha consentito il totale recupero del complesso, che oggi è la sede del Centro Culturale "Luigi Russo" ed ospita la Biblioteca Comunale "Giosue Carducci" e il Museo dei Bozzetti.