Già dedicata a San Biagio, la chiesa è menzionata in documenti fin dal secolo XIV.
Qui aveva sede la Confraternita di San Biagio che dava assistenza ai condannati al patibolo, aveva uno "spedale" per i poveri ed i pellegrini e provvedeva ad una "ruota" per i trovatelli. Nel 1804 l'istituzione assunse, insieme alla chiesa, l'intitolazione a Sant' Antonio Abate ed alla fine del XIX secolo fu trasformata nella Confraternita di Misericordia, cui ancor oggi appartiene l'edificio.
La struttura architettonica presenta tre navate con archi a tutto
sesto sorretti da colonne. Le navate laterali hanno volta a
crociera, mentre quella centrale a capriate.
Tra le opere conservate all'interno si ricordano: le due statue in legno policromo di San Biagio e di Sant' Antonio Abate, collocate in nicchie nella zona absidale; una tela raffigurante la Madonna del Carmine e Santi attribuita a Lorenzo Cellini (XVI secolo), posta sull'altare laterale di destra; la Cappella della Madonna addolorata (altare laterale di sinistra), con dipinti raffiguranti episodi della vita di Gesù dovuti a Luigi Ademollo (1830).
Sulle pareti delle navate laterali due grandi affreschi raffiguranti la Porta del Paradiso (a destra) e la Porta dell'Inferno (a sinistra), eseguiti nel 1993 dallo scultore e pittore colombiano Fernando Botero.