Comune di Pietrasanta - Francesco Messina

Eugenio Riotto

(Petralia Soprana, PA-ITA, 1951)

 

 

Trasferitosi con la famiglia a Hyères sulla Costa Azzurra, Riotto scopre in giovane età la propria vocazione artistica. A Viareggio nel 1966 diviene allievo del maestro Carlo Oreste Strocco dell'Accademia Albertina di Torino. Si trasferisce successivamente a Sarzana e dal 1994 a Pietrasanta, dove si accosta alla scultura ed inizia a lavorare presso alcune fonderie e laboratori del territorio.


Dal 1993 presenta diverse personali e numerose collettive in Italia ed all’estero. Tra le personali si ricordano: Comune di Pontremoli (2004); Istituto Italiano di Cultura, Cracovia (2004; '05); Galleria Cristiano Zanarini, Bologna (2005); Galleria "Il battibecco", Impruneta, FI (2005); Galleria d'Arte Immagini, Cremona (2005); Consiglio Regionale della Toscana, Palazzo Panciatichi, Firenze (2005); Istituto Italiano di Cultura, Beirut (2006); Sottocornonove Studiogalleria, Milano (2007); La Recova de Posadas, Buenos Aires (2007); Giardino Garzanti e Parco Collodi, Collodi (2007); Palazzo della Corgna, Castiglione del Lago (2007); Galleria Schortgen, Lussemburgo (2008); Schloss Monaise, Treves, Germania (2009).


Sue opere sono presenti a Firenze, Roma, New York, Cannes, Capoverde (Portogallo) e sono state donate alle Città di Impruneta (2006) e Buenos Aires (2007).

In Versilia ha partecipato a mostre collettive e presentato i suoi lavori nelle personali in Piazza del Rivellino a Camaiore (2003) e nel Chiostro di S.Agostino a Pietrasanta (2004). Presso la Chiesa della Misericordia di Pietrasanta è presente l’opera Cristo (2004) ed al Museo dei Bozzetti ‘Pierluigi Gherardi’ il bozzetto Amanti, tuttotondo in gesso e plexiglass del 2004. Fa parte del Parco Internazionale di Scultura Contemporanea di Pietrasanta l’opera Amanti alati , collocata in via Oberdan nel 2012.

 

“Le sculture di Eugenio Riotto potrebbero essere considerate sintesi di dottrine filosofiche, curiosi e celebrali aforismi, essenze di pensieri e stati d’animo che, attraverso una tecnica controllata, si trasformano in forma seducente, in plastica incisiva e rotonda. Un solido impianto tradizionale viene minato dall’imprevedibilità di posture inverosimili che danno sempre la sensazione di un moto centripeto, ascensionale e purificatore.” (M. Vanni, 2007)

 

Informazioni:

www.museodeibozzetti.it

www.eugenioriotto.com



 

 

 

For information:

www.museodeibozzetti.it