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A Pietrasanta sulle tracce di Botero

A passeggio nella città degli artisti legata allo scultore colombiano da 40 anni

18 aprile, 18:30
Pietrasanta, 'Il guerriero' di Botero in piazza Matteotti. Foto: E.Forli Pietrasanta, 'Il guerriero' di Botero in piazza Matteotti. Foto: E.Forli

(di Laura Giannoni)

È un legame profondo che va avanti da quattro decenni, quello tra Fernando Botero e Pietrasanta. E non poteva essere altrimenti: lui è lo scultore latinoamericano più noto e quotato del mondo; lei la città degli artisti, da dove hanno origine l'80% delle sculture in marmo e bronzo più famose, quelle che abbelliscono piazze e musei di tutto il pianeta. A Pietrasanta gli artisti si sentono a casa. Passeggiare nel suo centro storico è come trovarsi in un museo a cielo aperto. In ogni strada, da ogni panchina – le stesse che Botero frequenta per diversi mesi ogni anno – si possono ammirare opere superbe donate dai creatori più celebri, che formano un insieme armonico a disposizione di chiunque si trovi a passare per questa piccola località delle Versilia.

Arrivato nei laboratori di Pietrasanta negli anni Settanta, Botero è stato conquistato dall'abilità degli scalpellini e dall'eccellenza delle fonderie, cui ha affidato la realizzazione delle sue statue in bronzo. Nel 1983 ha comprato una villa sulle colline che dominano il paese e ha aperto uno studio non lontano da piazza del Duomo. Non stupisce, quindi, che proprio in questa città, di cui è cittadino onorario dal 2000, il genio colombiano voglia organizzare una mostra estiva per celebrare i suoi ottant'anni, che compirà il 19 aprile.
   
La mostra, chiamata "Fernando Botero: disegnatore e scultore",  creerà un percorso espositivo in quelle vie e in quelle piazze in cui Botero trascorre lunghi periodi, soprattutto d'estate, insieme alla famiglia. Dal 7 luglio al 2 settembre sei bronzi monumentali saranno collocati nel cuore del centro storico, mentre una decina di medie dimensioni troveranno posto nella chiesa di Sant'Agostino insieme a un ciclo inedito di acquerelli su tela e a 40 disegni degli anni Settanta che impreziosiranno il chiostro. In totale un centinaio di opere per un valore di oltre 50 milioni di euro, da ammirare in un'esposizione a ingresso libero.

Per vedere le tracce di Botero a Pietrasanta non bisogna però aspettare l'estate. L'artista, e come lui molti altri, ha fatto dono alla città di diverse opere. La più imponente è "Il Guerriero", una statua in bronzo del '92 che con quasi 4 metri d'altezza domina piazza Matteotti; le più controverse sono due affreschi che colorano la piccola chiesa della Misericordia. Nel luogo sacro, agli inizi degli anni Novanta Botero ha dipinto, nel suo stile, l'inferno e il paradiso, due opere ora molto apprezzate, ma che in un primo momento hanno disorientato i cittadini. Nella "Porta dell'inferno" l'artista ha collocato, tra lingue di fuoco e ai piedi di satana, Adolf Hitler e se stesso mentre sprofondano nel fango. Nella "Porta del Paradiso", invece, è raffigurata Madre Teresa di Calcutta intenta a pregare tra i meli.

Botero è presente anche al Museo dei bozzetti allestito nel chiostro di Sant'Agostino, dove si trovano 600 bozzetti di sculture di oltre trecento artisti che hanno scelto i laboratori di Pietrasanta per dar vita alle loro creazioni. La visita rappresenta un viaggio tra la scultura contemporanea di tutto il mondo, cui Botero partecipa con tre bozzetti tuttotondo in gesso di oltre due metri usati per realizzare tre opere degli anni Settanta: “Adamo”, “Eva” e “Donna con un ombrello”.

Nella scoperta della Pietrasanta artistica Botero è solo la prima tappa. La città e la sua zona balneare, Marina di Pietrasanta, offrono ai turisti oltre quaranta sculture che portano il bello in strada e che insieme formano il Parco internazionale della scultura contemporanea . Il tour inizia già nella piazza della Stazione con la "Chiave del sogno" del giapponese Kan Yasuda, un enorme blocco di marmo bianco di Carrara che invita a un'esperienza tattile, come tutte le opere del maestro, e che con il suo "oblò" incornicia le mura medievali. In piazza Matteotti accanto al Guerriero di Botero troneggia la "Memoria di Pietrasanta" di Pietro Cascella; "Il centauro" di bronzo del polacco Igor Mitoraj dà il nome alla piazza che lo ospita; il "San Francesco" di Harry Marinsky rende unico il giardino dell'omonima chiesa; piazza dello Statuto accoglie il "San Giovanni" di Rosario Murabito, "Il cerchio del vento" di Junkyu Muto, "Il danzatore" di Anna Chromy e il "Cavallino" di Ferruccio Vezzoni.

Non serve un itinerario per incontrare l'arte: basta camminare ed è lei che si mostra, nelle sculture en plein air, nelle gallerie d'arte che sono fiorite in ogni angolo e nei monumenti che da secoli disegnano lo skyline cittadino. Tra questi il Duomo di San Martino del XIII-XIV secolo, in stile romanico-barocco, che al suo interno custodisce un pulpito degli inizi del Seicento con una scalinata di rara bellezza ricavata da un unico blocco di marmo; la chiesa cinquecentesca di Sant'Agostino e il suo campanile barocco; la colonna settecentesca del Marzocco e la fontana omonima; la Rocchetta arrighina accanto all'arco di Porta a Pisa. E poi, ultima tappa imprescindibile, Palazzo Moroni, sede del Museo archeologico versiliese che espone la storia etrusca di questa terra.

Tutte le informazioni sull'arte e la cultura a Pietrasanta sono su www.comune.pietrasanta.lu.it.

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